Italiani, mobilità condivisa ed educazione stradalevanno d'accordo?




FreeNow, popolare app per la mobilità, si è posta di verificare tra i suoi utenti il livello di educazione stradale degli italiani quando si parla di mobilità condivisa (car-sharing, bici e monopattini a noleggio). 

Il 94% degli intervistati ha dichiarato di aver assistito almeno una volta a comportamenti scorretti nei confronti dei mezzi di micromobilità. Il più diffuso è la poca cura dei mezzi in condivisione (68%), seguito dalla mancanza di rispetto per le regole stradali (52%) e dagli episodi di parcheggio selvaggio (44%).

Tre quarti degli utenti sono propensi a segnalare al provider il cattivo stato di un veicolo e introdurre sanzioni come il blocco o la sospensione dell'account. Ma la percentuale si abbassa quando chiesto se il servizio dovrebbe essere riservato ai patentati. Un compromesso ragionevole, che forse necessità solo di una maggiore educazione all'utilizzo di questi servizi (più della metà la pensano così).

Una nota interessante: tra gli utenti intervistati, fruitori dei servizi di sharing, solo la metà crede nel supporto ai sistemi di trasporto pubblico per la vivibilità delle città.

Umberto Javarone, General Manager di FreeNow Italia, ha commentato: "La sharing mobility ha un valore innanzitutto culturale, perché si tratta di misurare i benefici di quello che a tutti gli effetti è un bene comune non soltanto dal punto di vista della fruizione del servizio, ma anche da quello ambientale, sociale ed economico. La sfida che ci poniamo è certamente ambiziosa, ma ancor più necessaria: realizzare città con meno traffico, dove i cittadini possano costruire un modello più sostenibile e moderno di fruizione degli spazi urbani. Per questo, avere cura dei mezzi in condivisione, delle regole e dell’ambiente circostante è di importanza primaria".