Condivisione dati del veicolo: i risultati di una ricerca di LeasePlanL'anonimato, condizione indicata dalla gran parte degli automobilisti




Condivisione dati del veicolo: nel mondo sono più i favorevoli o i contrari? Risponde il Car Data and Privacy pubblicato da Leaseplan, sezione del Mobility Monitor diffuso annualmente dalla società. La ricerca globale è stata condotta in collaborazione con Ipsos.

Il panel di riferimento, a cui è stato sottoposto un sondaggio online, è composto da consumatori di età tra i 18 e i 65 anni, in numero di 250 per ciascuno dei 16 paesi coinvolti abitualmente, tra cui l'Italia (gli altri sono Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Turchia). Si parla quindi di 4.000 soggetti interpellati.

La gran parte del campione si è dichiarata disposta a condividere i propri dati. Un 53 per cento coltiva però dubbi in merito all'identità dei possessori delle informazioni raccolte dal proprio veicolo; una quota simile (52 per cento) si preoccupa della sorte dei propri dati personali in caso di restituzione/vendita del mezzo; un 49 per cento indica perplessità con riferimento alla condivisione con terze parti.

Un elemento motivante è costituito, entro questa cornice, dalla possibilità di migliorare la propria esperienza al volante. I principali vantaggi indicati sono i seguenti:

  • riduzione della congestione del traffico;
  • calo dei tempi di percorrenza
  • minor consumo di carburante
  • ridotta necessità manutentiva
  • taglio alle emissioni inquinanti
  • miglioramento delle prestazioni

Le prime quattro voci sono state barrate dal 70 per cento del panel. Il 68 per cento ha concentrato l'attenzione su quanto immesso nell'ambiente attraverso i gas di scarico, mentre un 66 per cento su un innalzamento delle performance. L'anonimato, condizione generale abilitante per la gran parte dei partecipanti al sondaggio telematico, ritorna anche in questa passaggio, legata alla metà degli intervistati.

"La 'forte richiesta di dati' da parte dei nostri veicoli sempre più intelligenti rappresenta una reale preoccupazione per i conducenti - ha sottolineato Tex Gunning, CEO di LeasePlan -. Per tale motivo è necessario che l’industria automobilistica assuma decisioni che rendano più agevole per i conducenti comprendere quali dati vengono raccolti e per quale scopo. I conducenti necessitano inoltre di poter disporre di una semplice soluzione di non partecipazione. Nel caso in cui vogliano cancellare i propri dati personali, debbono essere in grado di farlo".

La soluzione per tranquillare realmente i driver esiste ed è lo stesso 'numero uno' di LeasePlan a indicarla: "La creazione di un 'server neutro' per i dati dei veicoli permetterebbe di aggregare in modo anonimo i dati provenienti dalle auto e accorderebbe al conducente un maggior controllo sui dati condivisi, evitando così che qualunque società possa detenere un monopolio sui dati".