Report Deloitte: il caro vita (e non solo) ostacola la transizione elettrica




La vita dei consumatori italiani è sempre più cara e questo si riflette anche nell'acquisto dell'auto. Nell’ultimo anno, infatti, più consumatori sono tornati a considerare i veicoli diesel e benzina al momento dell’acquisto di una nuova auto rispetto a un veicolo elettrico. Sono dati emersi dalla Global Automotive Consumer Survey di Deloitte 2024, una ricerca periodica condotta in 26 Paesi su un campione di oltre 26 mila rispondenti.

"A fronte degli elevati prezzi dei veicoli elettrici, i persistenti limiti infrastrutturali e la perenne incertezza economica, l'interesse dei consumatori per i veicoli elettrici in molti mercati, tra cui l'Italia, continua ad essere limitato ed è addirittura sceso rispetto allo scorso anno", ha commentato Franco Orsogna, Automotive Sector Leader di Deloitte. "Così, nonostante i tagli ai prezzi da parte di alcuni produttori e gli incentivi governativi volti a rendere i veicoli elettrici più accessibili, la corsa verso l’elettrificazione del settore automotive dopo gli “early-adopters” segna il passo".

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Sono tanti ancora i dubbi sull’elettrico: autonomia, tempi e modalità di ricarica, sostituzione delle batterie. Secondo il report di Deloitte infatti la maggioranza degli italiani si aspetta di spendere meno di 50mila euro per l’acquisto del veicolo elettrico. Ma non è soltato il caro vita a frenare gli italiani, i dubbi riguardano anche l'autonomia di guida (45%), il tempo di ricarica delle batterie (40%) e il costo di sostituzione della batteria (38%), senza tralasciare la mancanza di una adeguata rete pubblica di infrastrutture di ricarica.

Ciò nonostante gli italiani mantengono una certa attenzione per la sostenibilità ambientale: nel 2024, infatti, nel nostro Paese la preoccupazione per l'ambiente sarà la prima ragione (51%) per scegliere un veicolo elettrico, mentre a livello europeo prevale, in media, l’aspettativa di un risparmio sui costi del carburante (53%).

Un altro aspetto emerso dal report riguarda la poca "fedeltà" degli italiani ai brand. Un numero significativo di consumatori italiani sta pensando di cambiare marca di veicolo (70% in Italia vs 54% media europea). Tra i motivi per cui i consumatori italiani vogliono cambiare marca prevalgono il “desiderio di provare qualcosa di diverso” (38%); il desiderio di accedere di “provare nuove tecnologie e/o caratteristiche” (34%) e la “convenienza” (24%). Inoltre, il prezzo come fattore chiave per la scelta di un nuovo marchio è passato dal 31% del 2023 al 56% del 2024. Inoltre, non amano acquistare online ma restano legati ai metodi tradizionali. C'è ancora il bisogno di interagire fisicamente con l’auto da acquistare (79% vs 82% media europea) o con venditori in persona (82% in linea con media europea), di negoziare l'offerta migliore di persona (81% vs 78% media europea) e di fare un giro di prova (69% vs 79% media europea).

I giovani invece puntano ai “servizi in abbonamento”. I consumatori più giovani (18-34 anni) almeno in parte (28% in Italia) sono interessati a rinunciare completamente alla proprietà del veicolo a favore di un modello di abbonamento, ma persistono preoccupazioni sul costo totale della proprietà, sulla disponibilità del veicolo e sulla percezione di canoni mensili più elevati.

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