Le preferenze digitali nell'automotiveEvidenze tratte dall'analisi sui dati BrainPower di Outbrain




"Il digitale ha rappresentato nel corso degli ultimi anni una sfida per molte industry che hanno dovuto attivare processi di integrazione e di revisione delle proprie procedure interne per poter cogliere le opportunità offerte dalla digital transformation e le sue peculiarità uniche. Tra le industry ad avere investito, in ampia misura, risorse di tempo ed economiche per fare fronte a questa 'quarta rivoluzione' vi è certamente quella Automotive che ha saputo adoperarsi tempestivamente per fruire appieno dei vantaggi".

Muove da queste premesse Alessandro Manno, Sales Manager & Automotive Expert di Outbrain (piattaforma globale di riferimento per quanto attiene a discovery e native advertising dell’open web), nell'analizzare le preferenze digitali delle case automobilistiche.

Nel 2018 sono stati 5,2 i miliardi di euro investiti in attività di marketing nei cinque mercati-chiave in Europa (oltre all'Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) - al riguardo vedasi il report annuale 'Auto Consumer Behavior in the Digital World' di Marcus Hodgkinson (presidente di Sophus3). Le visite web collegate hanno raggiunto nel periodo quota 1,27 miliardi

Tra aprile e luglio 2019, attraverso il suo BrainPower, Outbrain ha rilevato alcuni aspetti legati alla rivoluzione digitale dell'industria di settore (auto e moto) nel nostro Paese:

  • recettività degli internauti più da mobile (più 18 per cento anno su anno) che da desktop (meno 43 per cento) e cura del touchpoint su smartphone/tablet;
  • preferenza per gli annunci di formato native (memorabilità e ingaggio);
  • studio delle keywords (la più utilizzata, nell'intervallo in esame, è risultata 'SUV');
  • crescita nella scelta di formati video grazie agli strumenti specifici a disposizione per dotare l'annuncio di componenti emozionali, creative e di storytelling.

(descrizione)

Secondo quanto emerso anche in uno studio di inPowered, ogni utente italiano del web si sofferma in media 100 secondi sui contributi di native advertising riguardanti il mondo automotive, dal quale si staccano più in fretta in caso di stesso contenuto pubblicato invece sulle piattaforme social, Facebook in particolare.

Il 'Cisco Visual Networking Index: Forecast and Methodology, 2016 to 2021; Activate' ha indicato, entro il 2021, una quota di traffico video IP dell'82 per cento (nel 2016 era del 73 per cento) sul totale delle interazioni mondiali che avvengono - e avverranno - su Internet.

"Il Video mobile - ha aggiunto Manno di Outbrain - "si pone certamente tra i principali motori per la crescita dei ricavi degli annunci video digitali, vista la prospettiva stessa di crescita del Mobile Business stimata da Anitec-Assinform (CAGR all'11,3% per il triennio 2017-2020). Tra i brand automotive che hanno già scelto di avvalersi dei formati video e del native advertising di Outbrain e Ligatus - società leader nel native advertising acquisita nel febbraio di quest’anno - vi è Peugeot, a cui faccio volentieri riferimento qui a titolo esemplificativo per tradurre in concreto le ragioni del successo senza sosta del formato video, in particolare presso i consumatori e i brand auto".

Chiamato lo scorso anno a comunicare la sua nuova gamma di SUV (vedasi, al riguardo, quanto anticipato tra i punti in elenco della notizia), il Marchio del Leone si è affidato all'agenzia Mediacom, che tra le varie soluzioni possibili ha selezionato 'Click-to-Watch' di Outbrain, dove il contenuto viene lanciato solo se l'utente ha comunicato, appunto premendo un pulsante virtuale, la propria volontà di visione integrale.

A questo progetto è stato legato lo studio realizzato in collaborazione con Nielsen ('Brand Lift'), pensato per comprendere come e quanto la fruizione completa di un annuncio video incida sulla memorizzazione del messaggio e a livello di raccomandazione spontanea tra gli utenti. Svolto coinvolgendo due tipologie di pubblico (esposto al contributo e non) si è chiuso con riscontri ambedue in crescita. I contenuti sono apparsi imprimersi meglio nella testa dei soggetti di sesso maschile, target di riferimento per la Casa automobilistica francese.