Second hand auto in forte crescita

Gli italiani scelgono ancora il second hand nel mercato automobilistico. Una scela dovuta, in primis, alla necessità di risparmiare, e poi anche per questioni etiche di sostenibilità. Se ne parla sull’Osservatorio Second Hand Economy 2024, realizzato da BVA Doxa per Subito, che quest’anno per la prima volta analizza anche i comportamenti di chi ha acquistato o sta per acquistare un’auto usata.

Il mercato dell’usato in Italia nel 2024 ha generato il valore record di 27 miliardi di €, corrispondenti all’1,2% del PIL. Per numero di compravendite, sono gli Accessori Auto a guidare la classifica. I dati UNRAE parlano chiaro: nel 2024 i passaggi di proprietà delle auto usate sono state quasi il doppio di quelle nuove.
"Secondo l’Osservatorio Second hand Economy il 57% del valore del mercato delle auto usate, pari a 5,9 miliardi di euro, è generato grazie all’online” – ha commentato Andrea Volontè, Director of Sales di Subito – “a dimostrazione di come la ricerca sulle piattaforme digitali sia diventata non solo il punto di partenza imprescindibile, ma spesso anche il punto di arrivo del processo di acquisto. È lì che gli utenti scelgono l’auto, per poi finalizzare l’acquisto di persona in concessionaria o direttamente da un privato.” Quest’anno Subito, insieme a BVA Doxa, ha scelto di dedicare un focus specifico al mondo dell’auto usata.

Ma come avviene il percorso che porta all’acquisto di un’auto usata? Oggi il 38% degli italiani inizia la ricerca su siti e app specializzate come Subito Motori. Le concessionarie restano centrali (35%), nella ricerca ma soprattutto nella fase finale, per toccare con mano il veicolo e completare l’acquisto con maggiore sicurezza. Immancabile il passaparola, ancora oggi considerato utile dal 15% degli acquirenti: non solo per trovare opportunità interessanti, ma anche per raccogliere esperienze, consigli e rassicurazioni da chi ha già affrontato lo stesso percorso. Da dove si parte nella ricerca di un’auto usata? Il criterio più determinante resta il budget: poco più di un terzo degli intervistati (35%) dichiara infatti di partire da una disponibilità economica precisa e di orientarsi verso ciò che rientra in quella fascia, cercando l’affare. Mentre il 21% ha idee chiare sul modello desiderato e si muove di conseguenza, selezionando quello che offre le migliori condizioni o il miglior rapporto qualità-prezzo. Per il 15%, la priorità è acquistare un usato “fresco”, possibilmente a km0 o comunque recente; infine, il 13% si lascia guidare dal marchio, spesso premium, considerando l’usato la porta di accesso a un’auto aspirazionale.

La convenienza economica resta quindi il principale motivo che spinge gli italiani all'acquisto di un veicolo second hand: il 47% dichiara infatti di non voler spendere troppo per un’auto, sia per una questione di risparmio, sia perché probabilmente considera l’auto uno strumento funzionale. Al secondo posto tra i vantaggi percepiti, la possibilità di acquistare comunque in concessionaria con garanzie (43%), offrendo maggiore sicurezza anche nel mondo dell’usato. Molto significativa è la dimensione etica: il 40% degli intervistati sceglie l’usato per contribuire attivamente all’economia circolare.
"Siamo abituati a vedere nella second hand una scelta etica legata alla lotta agli sprechi – lo dimostra il 55% degli italiani che le attribuisce un valore sociale e di circolarità. Tuttavia, ci ha colpito un’adesione valoriale così forte anche per quanto riguarda l’auto, un acquisto meno frequente e complesso, ma proprio per questo ben ponderato” ha riferito Andrea Volonté.
Al contrario, le preoccupazioni maggiori riguardano possibili problemi di affidabilità (61%) con il rischio di generare delle spese impreviste non pianificate (48%), ma anche la mancanza di incentivi statali incide per il 20%.
Le scelte della Gen Z non sono molto lontane dal totale campione, ma nonostante una maggiore sensibilità alle tematiche ambientali il diesel risulta essere più scelto rispetto alla media (37% contro il 33%). Una scelta probabilmente legata ai costi ancora elevati dell'elettrico.
La Gen Z si mostra meno ansiosa rispetto all’affidabilità del veicolo (50% contro il 61% della media) e agli eventuali costi imprevisti (38% contro 48%). Il 23% dei giovani, infatti, dichiara di avere difficoltà a mettere insieme tutti gli elementi necessari per una scelta consapevole; il 15% fatica a confrontare i prezzi per identificare un vero affare; e il 17% è preoccupato di non riuscire a trovare modelli recenti dotati di tecnologie avanzate o sistemi di sicurezza aggiornati.