Opportunità o limite? - Libertà di scegliere




A Hebron arrivano i ‘lady taxi’, auto rosa guidate da donne e destinate esclusivamente al pubblico femminile. Tanti buoni motivi per salirci e uno per scendere

Taxi rosa guidati esclusivamente da rappresentanti del gentil sesso riservati al pubblico femminile. Succede in Cisgiordania, nella città di Hebron, una delle più integraliste. E se la formula avrà successo - fa sapere Hazem At- Takrawi, direttore della compagnia Ishraqat che ha lanciato il servizio - si potrà usufruire dei ‘lady taxi’ un po’ in tutto il Paese.

Là dove conservatorismo ed emancipazione femminile si scontrano tutti i giorni, più che un’opportunità per le donne (la società ne assumerà comunque un centinaio creando nuovi posti di lavoro già molto ambiti) pare uno strumento di segregazione, sebbene il 95 per cento delle intervistate si sia dichiarato favorevole all’iniziativa.

Mantenendo inalterata la nostra libertà di scelta, ci piacerebbe godere di tale servizio nelle nostre città?

Per trovare una risposta basta pensare a quello che possiamo o non possiamo fare a bordo di un taxi quando al volante c’è un maschietto.

Un’idea che piace

La sveglia che non suona, le chiavi disperse nella Kelly (o nella Sigrid di ieri sera?), il tailleur in mezzo alle camicie, le decoltè (proprie quelle, le uniche che oggi si intonano perfettamente alla camicia) nascoste sotto il letto e l’I Phone nell’armadietto del bagno: sono infiniti i motivi per cui si viaggia sempre sul filo del secondo.

E non è detto che quando si chiude la porta di casa si sia pronte. Per gli ultimi ritocchi, al make-up o ai capelli, il taxi può essere il luogo ideale.

Ma chi ha il coraggio di sfoderare armi e bagagli (trousse da borsa, specchietto e pettinino) quando dal retrovisore c’è un uomo che ci scruta con sguardo indagatorio? Io no... Ma se al suo posto ci fosse una donna? Una Queen Latifah (presente Taxi a New York?) di casa nostra?

Lei sicuramente ci capirà e ci dirà “faccia pure”. E non ci sentiremo radiografate quando applicheremo un velo di gloss sulle labbra o daremo un’ultima ripassata di mascara.

E poi, vuoi mettere il piacere di condividere gioie e dolori con una perfetta sconosciuta? Lei che non sa nulla della nostra migliore amica, lei che non sa da quanto tempo sospiriamo per amore, lei sì che ci darà un giudizio veramente super partes. E il confronto non potrà che arricchirci.

Certo, così i taxi rischiano di trasformarsi in confessionali e chi li guida in ‘strizzacervelli’. Però potremmo risparmiare sulla psicologa che in fondo fa la stessa cosa: ci ascolta. Dunque mi piace.

Io il taxi rosa lo prenderei volentieri. A patto che, se dovessi notare al ‘timone’ della Prius bianca accanto Johnny Depp in preda all’ennesima crisi con Vanessa, possa fare un cambio di corsia.