NLT, +6,6% di contratti nel primo semestre 2025

Nel primo semestre di quest’anno si contano 542.353 contratti stipulati di noleggio a lungo termine (NLT) di autovetture e fuoristrada rispetto all’analogo periodo del 2024, crescendo del +6,6%. UNRAE, secondo i dati forniti dal MIT, riporta che nel periodo gennaio-giugno 2025 i contratti di noleggio a lungo termine di durata superiore a 30 giorni confermano la prevalenza delle Società (466.780), pari all’86,1% del totale, rispetto a quelli sottoscritti da soggetti Privati (75.573), al 13,9% di quota.
La durata media dei contratti complessivi nel primo semestre si attesta a 21 mesi, in calo rispetto ai 23 mesi all’analogo periodo dell’anno precedente, con andamenti differenziati per i vari utilizzatori: le aziende non automotive scendono a 24 mesi, i privati a 22 mesi, dealer e costruttori e le società di Noleggio a lungo termine sono stabili rispettivamente a 15 e 14 mesi e le società di Noleggio a breve termine scendono a 9 mesi.

(descrizione)

Per quanto riguarda l'alimentazione, il diesel è la scelta preferita dalle aziende non automotive (al 39,1%) e dal Noleggio a lungo termine (al 37,8%), mentre il motore a benzina ha il primato fra le aziende del Noleggio a breve termine (al 52,4%) e i dealer e costruttori (al 28,3%). I privati scelgono maggiormente i veicoli ibridi (al 30,4%). Fra le BEV detengono il primato dealer e costruttori con una quota del 26,1%, fra le PHEV il primato spetta invece ai Privati con l’11,8%.

In merito ai segmenti, i Suv con il 58,5% di contratti superano anche in questo semestre le Berline che si fermano al 29,3%, seguite al terzo posto dalle Station Wagon con il 10%. In particolare, i SUV del segmento C raggiungono da soli oltre un quarto delle preferenze (26,3%), grazie alla scelta di privati (31,6%), aziende non-automotive (28,4%) e NLT (24,3%). Fra le Berline prevalgono quelle del segmento B (11,2%), grazie NBT (17,6%) e NLT (15,5%).

(descrizione) A livello geografico, il primo posto per numero di contratti spetta sempre alla Lombardia con il 28,5%, seguita da Lazio (15,6%), Trentino-Alto Adige (12,2%), Emilia-Romagna (7,7%), Piemonte (6,9%) e Campania (6,0%).