Sì all'elettrico, ma a imporsi è l'ibridoScelto da 3 su 4 degli oltre 3mila automobilisti sentiti da Quintegia




Attratti, ma ancora non convinti pienamente. È la posizione degli automobilisti italiani rispetto all'auto elettrica, in particolare degli oltre 3.000 che hanno acquistato un'auto nuova o Km0 nell'ultimo biennio, ascoltati da Quintegia per il 'Customer Study'. L'indagine, presentata come sempre in occasione dell'Automotive Dealer Day di Verona, ha coinvolto anche coloro che si dovrebbero dedicare all'investimento nel corso del 2019.

A livello generale sono 6 su 10 i nostri connazionali pronti a orientarsi su una vettura zero emission, tra un 15 per cento che ha spuntato la casella 'certamente sì' e un 48 per cento di 'probabilmente sì'.

Se però si fissa il termine per concludere l'operazione nell'arco di sei mesi, la quota di favorevoli all'interno del campione si riduce a un 31,2 per cento, a cui si unisce un 44 per cento di incerti che non se la sentono di prendere una decisione definitiva prima di avere avuto ulteriori informazioni.

A spingere gli automobilisti italiani - gli intenzionati così come i possibilisti - verso una e-car sono, a scendere, il rispetto per l'ambiente (53 per cento) e l'idea che sia 'l'auto del futuro' (43 per cento). Scorrendo la classifica si trovano quindi motivazioni inerenti la viabilità (come la possibilità di bypassare blocchi del traffico, circolazione alternata, esclusione dalle Zone a Traffico Limitato) e l'economicità della soluzione di trasporto (dal costo dell'energia a quello del bollo auto).

I consumatori lontani dalla prospettiva di mettersi al volante di una vettura elettrica nei prossimi sei mesi sono, nell'indagine di Quintegia, circa 1 su 4 (si segnala che tale valore era più basso nel 2018).

A tenerli lontani sono pensieri come il livello di autonomia con una ricarica (48 per cento) e la capillarità dei punti per l'approvvigionamento energetico (33 per cento). Anche la paura verso una 'tecnologia non ancora sufficientemente affidabile' gioca la sua parte con il 28 per cento, insieme con un prezzo di listino svantaggioso rispetto alle alimentazioni benzina/diesel (26 per cento), anche se queste devoo arrendersi al 'nuovo che avanza' nella classifica di gradimento legata alla tipologia di motorizzazione.

La soluzione ideale, per il campione ascoltato da Quintegia, consiste quindi nella tecnologia ibrida, indicata da 3 automobilisti su 4, con un 55 per cento di 'probabilmente' e un 20 per cento di 'certamente' intenzionati all'acquisto.

Mentre il diesel viene indicato da 4 intervistati su 10, specialmente quando si guarda al segmento premium, e il benzina 'tiene' avendo dalla sua un 56 per cento, il metano viene 'rimandato a settembre' con la quota più alta di 'certamente no' e 'probabilmente no', per un totale del 75 per cento, che lo colloca davanti al 68 per cento del GPL.