Il servizio di bike sharing tra convenienza e gradimento degli utilizzatoriI due temi sono stati oggetti di altrettante indagini di Altroconsumo




La nuova mobilità al tempo del Covid-19 si muove sempre più sulle due-ruote delle bici in condivisione (bike sharing). Quella che si presenta come una soluzione pratica ed economica, allo stato dei fatti non è tuttavia sempre così vantaggiosa sul piano economico. E neppure tanto apprezzata. La doppia evidenza discende da altrettante indagini di Altroconsumo. Una riguarda le tariffe (convenienza), l'altra la qualità (gradimento) del servizio erogato.

La prima è stata compiuta lo scorso mese di maggio e ha interessato operatori attivi in otto città italiane (Milano, Bologna, Firenze, Verona, Torino, Palermo, Roma e Genova). 'Metro' per il raffronto tra i diversi player è stata una ipotesi comune di ricorso al bike sharing per dieci minuti, due volte a settimana. Abbonamento annuale e fruizione saltuaria, gli scenari previsti.

Formula più economica, la sottoscrizione del servizio nella modalità 365 giorni l'anno vede, in una sorta di piramide, ToBike di Torino e BiciPa a Palermo alla base con una spesa di 25 euro, mentre al vertice Jump by Uber nella Capitale d'Italia, Roma (200 euro).

Con un costo di due euro, Mobike è risultata la scelta salva-portafoglio per gli utilizzatori non abitudinari nelle città di Milano, Bologna e Firenze, salvo scalare la vetta della classifica a Genova con un importo di 6 euro. Le migliori tariffe proposte dai player per uso frequente e 'spot' del bike sharing sono compendiate nella tabella che segue:

(descrizione)

Quanto invece all'altra rilevazione di Altroconsumo, sull'apprezzamento degli utenti, dalle risposte dei 3.832 intervistati nel periodo settembre-ottobre 2019 è emerso che il servizio consegue un voto sopra la sufficienza nelle sole città di Milano, Bologna e Firenze. Verona la lambisce e Torino è appena al di sotto. I giudizi peggiori, con uno stato di forte insoddisfazione, arrivano da Palermo, Roma e Genova.

A determinare la visione degli utenti sono, in primo luogo, condizioni indipendenti dall'articolazione dell'offerta: la congestione del traffico, la scarsità di percorsi dedicati, le condizioni 'ammalorate' del manto stradale e l'elevato livello di inquinamento atmosferico.