Carico fiscale sulla motorizzazione in Italia nel 2024

Il carico fiscale sulla motorizzazione italiana nel 2024 ha raggiunto gli 83,04 miliardi di euro, segnando un incremento del 4,5% rispetto all'anno precedente.
Roberto Vavassori, Presidente di ANFIA ha commentato: "Nel 2024 il settore automotive stabilisce un nuovo record generando un gettito fiscale superiore agli 83 miliardi di Euro. Dei tre momenti impositivi del ciclo di vita contributivo degli autoveicoli, è sempre quello relativo all’utilizzo a pesare maggiormente sul totale delle entrate tributarie derivanti dal settore, di cui rappresenta il 79,2%, superando i 65 miliardi di Euro (+4,5% rispetto al 2023). Concorrono a realizzare una cifra così elevata voci di prelievo fiscale come quelle relative ai carburanti (39,73 miliardi di Euro) e all’IVA su manutenzione e riparazione, acquisto ricambi, accessori e pneumatici (14,05 miliardi di Euro, in aumento del 15,5% rispetto al 2023). Al secondo posto si posiziona il gettito derivante dall’acquisto (versamento IVA, diritti MCTC e IPT), l’11,8% del totale, pari a 9,78 miliardi di Euro, in aumento del 5,5% rispetto al 2023 per l’effetto combinato del lieve calo (-0,5%) delle immatricolazioni di auto nuove e dell’aumento (+8,2%) dei passaggi di proprietà reali delle auto usate nell’anno 2024. Il gettito derivante dal possesso, infine, vale il 9% del totale, ovvero 7,48 miliardi (+3% rispetto al 2023), pari al totale dei versamenti del bollo auto. Guardando al 2025, secondo le stime ANFIA, il carico fiscale sulla motorizzazione potrebbe rimanere  pressocché stabile a 83 miliardi di Euro (-0,1%), anche considerando che, secondo le ultime previsioni, il mercato auto chiuderà l’anno con una contrazione intorno al 2,5% sul 2024. Tengo a sottolineare, infine, che in Italia l’incidenza del gettito fiscale derivante dal comparto sul PIL è la più alta tra i maggiori Paesi europei, attestandosi nel 2023 – ultimo anno disponibile per questo tipo di confronto – al 3,7% contro una media attorno al 2,9%".

Il gettito 2024 (circa 7,5 miliardi di Euro) ha evidenziato una crescita del 3% rispetto al 2023 (quando era di 7,26 miliardi) a causa di diversi fattori tra cui l’aumento del valore medio delle vetture e della potenza fiscale, la revisione di esenzioni e agevolazioni. Alcune Regioni hanno infatti ridotto le agevolazioni, ad esempio per le auto storiche o per gli ibridi dopo i primi 3-5 anni di utilizzo, aumentando così il numero di contribuenti tenuti al pagamento, e il miglioramento della lotta all’evasione. Contribuisce al risultato anche il progressivo aumento del parco circolante italiano, cresciuto già nel 2023, che nel 2024 supera i 47 milioni di autoveicoli (41,3 milioni le autovetture). Quanto alle voci di contribuzione relative all’utilizzo dell’autoveicolo, il gettito fiscale sui carburanti ha segnato un rialzo dello 0,9% nel 2024, per un totale di 39,73 miliardi di Euro rispetto ai 39,36 del 2023, dovuto alla crescita dei consumi. Nel 2024, i consumi complessivi di carburanti in Italia sono aumentati (+2,5%) grazie all’incremento dei consumi di tutte le tipologie di carburanti: +5,3% la benzina, +1% il gasolio, +3,1% il GPL e +10,1% il metano.

La previsione dei consumi complessivi di carburanti si mantiene stabile rispetto al 2024, con un leggero incremento dello 0,4%. L’andamento è differenziato per tipologia di carburante e si caratterizza per una crescita trainata soprattutto dalla benzina, a fronte di un ridimensionamento del gasolio e del metano, con GPL stabile. In sintesi, il 2025 mostra un quadro di stabilità con lieve arretramento, caratterizzato dal calo di gasolio e metano, solo parzialmente compensato dall’aumento della benzina e dalla crescita della fiscalità sulle ricariche elettriche.
i[6] (+1,2% sul 2023) e di un contenuto aumento dei prezzi dei lubrificanti (+1,7%.

Con l’invecchiamento del parco circolante, continua ad aumentare il gettito IVA relativo a manutenzione e riparazione degli autoveicoli e all’acquisto di ricambi, accessori e pneumatici, che chiude il 2024 a +15,5%, per un valore complessivo stimato in 14,05 miliardi di Euro, contro i 12,16 del 2023.
Tra le principali cause di questo aumento, un incremento del 13% nelle attività di officina e il ruolo determinante giocato dall’inflazione. Dopo il crollo della spesa per la manutenzione e la riparazione auto nel 2020 e 2021 per via dell’emergenza sanitaria, l’esborso stimato nel 2023 è salito ai livelli massimi. Il dato del gettito generato nel corso del 2024, invece, non è ancora disponibile ed è quindi stato stimato partendo dal costo medio per autoveicolo sostenuto per la manutenzione e riparazione, aumentato per l’effetto inflazione e moltiplicato per il nuovo parco auto circolante registrato a fine 2024 (circa 425mila unità in più rispetto al 2023).
Nel gettito fiscale derivante da questo tipo di attività è inclusa anche la componente fiscale applicata in fase di pre-revisione e revisione degli autoveicoli. L'andamento delle revisioni di autoveicoli in Italia negli ultimi anni mostra una crescita del numero di centri autorizzati, ma una fluttuazione nel numero di revisioni eseguite, con un calo registrato nel 2023 e 2024, pur rimanendo elevato su un arco di tempo più lungo. Dal 1° gennaio 2026, è previsto un aumento della tariffa per la revisione obbligatoria, che porterà il costo da 79,02 euro a 88,2 euro. In riferimento al 2025, si stima che il gettito derivante da questa voce rimarrà sugli stessi volumi del 2024. La voce d’imposta relativa ai pedaggi autostradali ammonta, nel 2024, a 2,34 miliardi di Euro, in rialzo dell’1,6% rispetto al 2023. L’incremento è da imputarsi sostanzialmente all’incremento dei valori di traffico (+3,6% rispetto al 2023), riflesso di una maggiore attrattività del sistema autostradale e di una generale crescita dell'economia e della mobilità, soprattutto nel settore del trasporto merci.
Gli introiti derivanti dai premi assicurativi per RC, furto e incendio, registrano un incremento del 7,5%, per un totale di 4,14 miliardi di Euro (3,85 nel 2023).
Il risultato deriva da un rialzo del 6,5% del ramo RC auto e del 14% nel ramo Corpi veicoli terrestri (garanzie incendio, furto, collisione), sostenuto sia dall’aumento del valore medio delle auto sia dal maggior ricorso alle coperture accessorie, a conferma della crescita significativa del settore assicurativo nel biennio 2023-2024.
Sul fronte dei prezzi, l’Italia ha visto un rialzo del premio medio RC auto del 7,3% nel 2024, dopo un +4,3% nel 2023.