Autovetture elettrificate, due metodi di classificazione

La nuova analisi dell'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School

Cresce il mercato delle auto ibride in Italia. Questo comporta anche il bisogno di una classificazione che sia condivisa e faccia chiarezza tra consumatori e operatori del settore. La nuova analisi dell'Osservatorio Auto e Mobilità della Luiss Business School propone infatti di istituire criteri univoci nella definizione delle diverse tipologie di ibrido.
 
Il listino italiano delle auto nuove comprende 762 varianti ibride, suddivise su 244 modelli e proposte da 48 marchi. Di queste, il 62,3% (475 varianti) è rappresentato da Mild Hybrid, il 9,8% (75 varianti) da Full Hybrid, il 27,6% (210 varianti) da Plug-in Hybrid e lo 0,3% (2 varianti) da Range Extender. Gli ibridi con batterie non ricaricabili dall'esterno costituiscono la componente più ampia delle auto vendute sul mercato e rappresentano il 72% delle vetture ibride presenti nel listino italiano. Dalla ricerca emerge una estrema eterogeneità nei criteri di classificazione: delle 13 metodologie analizzate, sono emersi ben 9 parametri differenti presi in considerazione.
In particolare, si fa maggior riferimento, sia a livello pratico che dal punto di vista accademico (viene utilizzato in 7 dei 13 casi), alla capacità del motore elettrico di muovere il veicolo senza l'ausilio del motore termico
L'Osservatorio ha individuato due metodi di classificazione applicabili nel breve e medio periodo. Per il breve termine, si propone di applicare un indice oggettivo basato sul "grado di elettrificazione" di un sistema ibrido, che mette in relazione la potenza del motore elettrico, quella del propulsore del motore termico e la massa del veicolo. A favore di questa ipotesi vi è il fatto che tutte le variabili considerate sono rilevate in fase di omologazione e disponibili sui documenti di circolazione. Per il medio termine invece, l'Osservatorio avanza l'introduzione di un criterio basato sul comportamento su strada, misurando la percentuale di percorrenza in modalità elettrica nei cicli urbani. Pertanto, le categorie, a titolo esemplificativo, sarebbero le seguenti: Full Hybrid: almeno il 60% di percorrenza a motore a combustione interna spento (sia in termini di tempo, sia di distanza percorsa); Middle Hybrid: tra il 30% e il 59% di percorrenza a motore a combustione interna spento (sia in termini di tempo, sia di distanza percorsa); Mild Hybrid: tra lo 0% e il 29% di percorrenza a motore a combustione interna spento (sia in termini di tempo, sia di distanza percorsa). La proposta descritta non può essere applicata nel breve termine perché manca al momento il contesto necessario a livello tecnico e regolamentare.

"La nuova ricerca dell'Osservatorio Auto e Mobilità della LUISS, di cui UNRAE è Partner, evidenzia – ha dichiarato Andrea Cardinali, Direttore Generale UNRAE il dinamismo dell'industria automobilistica e i suoi ingenti sforzi verso la decarbonizzazione, che oggi passa soprattutto attraverso l'elettrificazione in tutte le sue forme. UNRAE valuta positivamente le proposte dell'OAM di classificazione dei powertrain ibridi, che migliorerebbero la chiarezza verso i consumatori grazie a una comunicazione standardizzata. Un'adozione a livello europeo, inoltre, renderebbe i diversi mercati finalmente confrontabili".