Aniasa, i marchi cinesi conquisteranno almeno il 7% di quota entro il 2030




(descrizione) Il mercato italiano dell'automobile l'anno scorso ha registrato un aumento significativo del 19%, accompagnato dalla crescita delle vetture ibride: 42% del mercato. L'arrivo dei marchi cinesi sul mercato europeo potrebbe rappresentare un'ulteriore incognita, con una quota di mercato prevista del 7% entro il 2030, influenzando industria automobilista, in particolare di Paesi come l'Italia, il Regno Unito e la Francia (importatori netti di auto).
A sollevare la questione è il nuovo studio condotto da Aniasa e Bain & Company “Casa e Chiesa nel settore dell’auto”, l’indagine annuale sulla mobilità degli italiani.

La crescita delle vetture ibride (42%) non è sufficiente a risolvere il problema delle emissioni di CO2. Inoltre, analizzando le preferenze dei consumatori nelle diverse città, è emersa una chiara tendenza dal diesel alla benzina, anche nelle metropoli più grandi. Solo 1 compatta su 50 è BEV, mentre tra le vetture medio-grandi avanza il plug-in hybrid.

Le vetture elettrificate (BEV+PHEV) fanno ancora fatica nel canale privati, dove superano di poco il 4%. Nel 2019, il 42% delle auto vendute in Cina apparteneva a marchi europei, mentre solo il 27% era di brand locali. Nonostante gli aspetti positivi, avanzano i marchi cinesi: nel 2023 infatti la situazione è cambiata radicalmente: solo il 32% delle auto vendute in Cina apparteneva a marchi europei, mentre ben il 43% proveniva da marchi locali. Stiamo quindi assistendo all'ingresso di nuovi attori sul mercato globale dell'automobile. E questo potrebbe avviare una nuova fase.

"I dati fotografano con chiarezza come sempre più italiani, complice l’incertezza relativa all’alimentazione da scegliere e le limitate capacità di spesa a fronte di listi in continuo aumento, preferiscano prendere una vettura a noleggio, anziché acquistarla”, ha commentato il Presidente Aniasa – Alberto Viano a margine della presentazione, “Una scelta che consente agli automobilisti di scaricare il rischio tecnologico del veicolo sugli operatori di noleggio e di accedere, a canoni mensili più contenuti, a vetture green altrimenti difficili da comprare. Questo trend, solo rallentato dall’effetto annuncio degli incentivi negli ultimi mesi, è destinato a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni”.

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"In questo contesto, l'emergere di nuovi attori nel mercato automobilistico globale invita all'attenzione l'Europa, Italia compresa, ma presenta anche opportunità di collaborazione e innovazione. Tuttavia, le normative sempre più rigorose, specialmente sulle emissioni, richiedono un'adeguata preparazione e investimenti da parte delle case automobilistiche europee. È importante tenere conto seriamente delle preferenze dei consumatori e adattarsi ai cambiamenti nelle loro abitudini di acquisto per tutelare la competitività nel mercato globale, mantenendo l’attenzione sulla sostenibilità ambientale del settore, ma anche su quella economica”, ha concluso Gianluca Di Loreto, Partner e responsabile automotive Italia di Bain & Company (in foto).