30 associazioni chiedono a UE integrazione carburanti

Firmata una dichiarazione congiunta per integrare i carburanti rinnovabili nella normativa sulle emissioni di CO2 per le autovetture ed i veicoli commerciali

Sono 30 i firmatari a sostegno degli obiettivi dell’Accordo di Parigi e il raggiungimento della neutralità netta delle emissioni di gas serra nell’Unione Europea (UE) entro il 2050. A tal fine sarà indispensabile eseguire delle azioni decisive per decarbonizzare il trasporto stradale, insieme agli incentivi che favoriscano gli investimenti nelle tecnologie pulite. In questo contesto, la normativa sulla CO₂ per le autovetture e i veicoli commerciali leggeri, la Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED) e l’ETS II costituiscono degli strumenti fondamentali.
I firmatari sostengono un approccio tecnologicamente neutrale, in cui la mobilità elettrica rappresenti il percorso principale per la decarbonizzazione degli autoveicoli leggeri. 
Ai fini della prossima revisione del regolamento sulle emissioni di CO₂ per gli autoveicoli leggeri,
vengono richieste le seguenti modifiche: Parità di trattamento tra veicoli nuovi e veicoli già in circolazione. Le normative climatiche devono essere applicate a tutti i veicoli. Mentre la normativa sulle emissioni di CO₂ si applica unicamente ai nuovi veicoli, la Direttiva sulle Energie Rinnovabili si estende ai carburanti impiegati tanto nei veicoli nuovi quanto in quelli già in circolazione;
2. Introduzione di un Carbon Correction Factor (CCF). Nell’attuale normativa sulle emissioni di CO₂, i veicoli con motori a combustione interna sono ancora considerati come alimentati al 100% da combustibili fossili, indipendentemente dal carburante effettivamente utilizzato. Secondo il database EU SHARES, la quota di carburanti rinnovabili nel mix di combustibili dell’UE ha già superato il cinque percento nel 2022. Un CCF deve tenere conto di questa quota reale e integrare in modo sistematico le effettive riduzioni delle emissioni di CO₂ derivanti dai carburanti rinnovabili nella normativa. Ciò è necessario affinché la normativa rispecchi accuratamente i reali progressi del settore dei carburanti e renda visibile il contributo delle energie rinnovabili alla tutela del clima. 
3. Riconoscimento dei veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili come veicoli a zero emissioni. I veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili devono essere riconosciuti come veicoli a zero emissioni, esattamente come avviene per i veicoli elettrici a batteria e a celle a combustibile. Anche la tassazione e gli oneri applicati a valle per i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili dovrebbero essere allineati a quelli dei veicoli elettrici a batteria. È fondamentale che i veicoli alimentati esclusivamente con carburanti rinnovabili possano essere immessi sul mercato già poco dopo la revisione e quindi prima del 2030, in quanto non c’è alcun motivo basato su fatti per rinviarne l’introduzione fino al 2035. Al contrario, l’apertura anticipata del mercato darebbe un impulso decisivo agli investimenti, oggi urgentemente necessari.
4. Introduzione di una definizione giuridica unitaria dei carburanti rinnovabili. È necessaria una definizione giuridica europea vincolante per i carburanti rinnovabili. In linea di principio, tutti i carburanti ammissibili ai sensi della RED dovrebbero essere classificati come carburanti rinnovabili. 
5. Graduale incremento dei requisiti di riduzione della CO₂ per i carburanti rinnovabili.
Il livello minimo di riduzione della CO₂ richiesto per i carburanti rinnovabili deve essere incrementato
in modo continuo e basato su parametri realistici. La revisione della normativa sulla riduzione delle
emissioni di CO₂ dovrebbe includere un considerando che stabilisca che la RED IV e le relative
normative successive definiscano una traiettoria di lungo periodo per i nuovi impianti di produzione,
garantendo che gli investimenti nelle strutture esistenti non vengano compromessi, mediante la
definizione di un livello progressivo di riduzione delle emissioni.