2020, ecco i dati della Caporetto dell'autoCirca mezzo milione di immatricolazioni in meno. E non solo




Da Aci arrivano le conferme della negatività del 2020 in tema di immatricolazioni di automobili nuove, con punte estreme in marzo e aprile, i mesi forse peggiori della seconda fase della pandemia. Nell’intero anno, la perdita secca, solo nel settore delle autovetture, è stata di mezzo milione di untà. È questa l’istantanea scattata dall’edizione 2021 dell’Annuario Statistico ACI, consultabile su http://www.aci.it/laci/studi-e-ricerche/dati-e-statistiche.html.

 

Un mercato drogato con scarso equilibrio

Grazie agli ecoincentivi, che di fatto hanno drogato il mercato, ibride ed elettriche hanno riscosso un indubbio successo, con crescita nelle immatricolazioni rispettivamente del 193 3 e del 124 per cento. Di fatto, ciò non ha giovato affatto (anzi, il contrario) alla diminuzione della percentuale delle automobili circolanti con le classi Euro più basse, a conferma che il parco italiano è tra i più vecchi del continente, con una profonda differenza tra nord e sud. Un auto su cinque nel nostro Paese è tra Euro 0 e 2, con almeno 18 anni di età. 

Il rapporto indica nella crisi economica e nella densità automobilistica le cause di questa vetustà. Noi invece ci sentiamo di affermare che gli incentivi avrebbero dovuto riguardare non soltanto i veicoli elettrici, ma anche quelli più virtuosi con motori endotermici, che invece sono stati del tutto criminalizzati. Tale contesto è ancor più valido nel segmento dei veicoli commerciali, leggeri o pesanti che siano.

 

Altro dato che emerge dalla ricerca ACI è l’effetto del covid-19 sulla capacità/volontà di spesa delle famiglie per la mobilità, giacché sono stati spesi circa 31 miliardi in meno rispetto al già penalizzato 2019. A flettersi maggiormente le spese in acquisto e ammortamento (-23,3%) e carburante (-25,6), mentre, seppur in caduta, più contenuta risulta la perdita del settore manutenzione/service (-17,3). La spesa media per l’auto è passata da 3.900 euro del 2019 a 3.100 del 2020. Ciò ovviamente ha comportato una brusca caduta del gettito fiscale generato dall’automotive, meno 19,1%, e va sottolineato che la parte più importante di gettito fiscale è generata proprio dalla vendita di carburanti (28,5 mld).