La crisi del settore dell'auto è conclamata e i dati dei produttori europei (con l’annuncio di chiusura di stabilimenti) lo dimostrano, con la prospettiva di caduta del PIL e il rischio disoccupazione. Inoltre, le immatricolazioni delle vetture elettriche pure (BEV) sono 65.000, il 4% del mercato, in lieve calo rispetto al 2023, nonostante le incentivazioni alla domanda, e anche negli altri Paesi europei la penetrazione di BEV è lontana dagli obiettivi.
"La sciagurata decisione assunta dalla Commissione Europea nel 2019 – ha commentato Simonpaolo Buongiardino, presidente di Confcommercio Mobilità e Federmotorizzazione (in foto) - con l’imposizione della transizione verso l’elettrico del sistema automotive ed il divieto di vendita di vetture endotermiche nuove a partire dal 2035, senza tenere conto dello sviluppo tecnologico, del mercato e delle conseguenze sul settore, ha generato il collasso della produzione automobilistica europea. Poiché le auto elettriche costano almeno il 30% in più di quelle tradizionali, l’UE ha scavato un solco tra i cittadini ricchi e quelli meno abbienti, lasciando inoltre un enorme vantaggio competitivo alla Cina nel segmento delle vetture endotermiche economiche. La sostenibilità non può essere solo ambientale, ma, contemporaneamente sociale ed economica”.
Ha aggiunto poi: "Occorre invertire la rotta. Confidiamo nell’Alleanza delle 36 regioni UE dell’Automotive, la Lombardia ne assume con il nuovo anno la presidenza, perché si avvii un percorso di dialogo comune e di revisione delle decisioni europee. Confcommercio Mobilità con Federmotorizzazione è stata da subito l’unica voce fortemente critica: la decarbonizzazione dev’essere raggiunta con un mix di soluzioni, in funzione delle modalità di utilizzo dell’auto, a cominciare dai biocarburanti, e, grazie allo sviluppo tecnologico, dall’idrogeno. Non sconfessando l’obiettivo, ma interpretandolo sotto il concetto di neutralità tecnologica, ovvero con la ricerca di ogni possibile modalità di trazione e di carburante, che ottenga lo scopo. Il rischio, altrimenti sarà quello di assistere al declino finale dell’economia automotive europea dando vita al cosiddetto ‘effetto Cuba’, con l’invecchiamento ulteriore del parco circolante, che è già in atto. La Commissione dovrà inoltre anticipare la revisione del programma di elettrificazione del sistema Automotive per congelare le multe milionarie in previsione a carico delle Case automobilistiche dal 2025”.